IL BUON VIAGGIO

Riflessioni a partire dall'Albo Illustrato 'Il buon viaggio' (B.Masini, G. De Conno, Carthusia, 2017)

Il Buon Viaggio

Riflessioni a partire dall'Albo Illustrato 'Il buon viaggio' (B. Masini, G. De Conno. Carthusia Edizioni, 2017)

 

“Uno ti dice Buon viaggio

quando ti vede andar via.

 

Tu dici grazie e poi parti

e non ci pensi più

perché pensi soltanto al tuo viaggio

che sta per cominciare

ed è la cosa più importante di tutte.

o almeno così sembra.

 

Ma quand’è che un viaggio è buono?”

 

 

 

Ma quand’è che un viaggio è buono?

 

Questa la domanda che si ripete, come musica silenziosa, e accompagna il testo e le immagini di questo evocativo albo illustrato.

Questa la domanda che rimane nella mente, e ritorna come ritornello, mentre, attraverso le parole e i loro colori, andiamo alla ricerca di qualche risposta della nostra misura.

 

La metafora del viaggio, della partenza e dell’attesa verso una destinazione sono immagini, da sempre, dense di significati, richiami e promesse.

 

Il viaggio è un modo di vivere più che un’esperienza di vita.

Il viaggio appartiene al mondo del possibile, e della fantasia, oltre che alla realtà.

Il viaggio si fa anche stando fermi, con un libro tra le mani, con una storia nella testa, con un sogno ad occhi aperti, con una promessa nel cuore.

Il viaggio è partenza, ma anche arrivo. Contiene in sé l’inizio e la fine, l’origine e la conclusione, l’apertura e la chiusura.

Il viaggio è la vita nel suo svolgersi.

 

Questo albo con le sue parole e con le immagini ci prende per mano e ci accompagna in un vero e proprio viaggio di scoperta, dentro e fuori di noi, attraverso tutte le possibili condizioni che fanno, del viaggio, un Buon Viaggio.

E mentre le percorriamo, proviamo a sfiorarle con il pensiero e con le sfumature del cuore.

E se ascoltiamo bene, forse, alcune sembreranno proprio su misura per noi, altre invece un po’ stridule, altre ancora fonte di ispirazione.

 

Cosa significa, per noi, un Buon Viaggio?

 

Sarebbe bello che ognuno provasse a rispondere a questa domanda.

Nonostante suoni, oggi, un po’ strana, forse addirittura fuori luogo?

Tutto questo, durante il tempo costretto dell’emergenza che sta cedendo il passo ad una timida (?) riconquista di spazi di libertà e movimento, suona anticonformista e superfluo, quasi. Un vezzo inutile? O forse, solo, una sana necessità.

 

Se i confini regionali sono aperti, in che stato sono i confini della nostra mente? Si sono mantenuti in buono stato o hanno bisogno di qualche manutenzione straordinaria?

 

Se la libertà di partire, di andare, di scegliere una destinazione, per lo meno reale, è ancora contornata da così tanta incertezza, il consiglio che risuona come un mantra in questo libro sembra essere proprio quello di fare, della nostra vita e, forse, anche della limitazione della libertà, un Viaggio. Pure con la V maiuscola, in barba ai DPCM, ai DPI, alle distanze di sicurezza e al quoziente di contagio.

 

Questo libro ci invita e ci aiuta davvero a scoprire “nuove terre” attraverso ”nuovi occhi”, per dirla con Proust.

Questo libro può essere un potentissimo antidoto all’isolamento e alla chiusura, all’immobilità del pensiero e alla rassegnazione dettata dalla paura.

Lo è perché ci insegna a sperare.

Lo è perché ci insegna che, per partire davvero, con la mente e con il cuore, è necessario lasciare andare.

 

Lasciare andare.

 

Perdere il controllo, per un po’, almeno per il tempo che serve a comprendere che, per ricevere i doni che un viaggio può offrirci, è necessario anche sapersi perdere, saper accogliere quel che arriva per come arriva e finché arriva.

Mollare gli ormeggi delle nostre sicurezze e avventurarci.

Perderci.

Ritrovarci, forse.

Stare soli.

Incontrare.

Ringraziare.

Sapere dove andare.

O non saperlo proprio.

Restare.

 

E allora proviamoci! Partiamo!

Dove andiamo?

Verso chi o lontano da chi andiamo?

 

I bambini possono insegnarci come si fa, se li osserviamo. Possiamo trasformare un letto in una cabina di una nave in viaggio, oppure un tappeto in un’astronave, un libro in una porta e uno specchio in una finestra.

E anche osservando le ultime pagine di questo libro possiamo provare a farlo per davvero: gli autori, infatti, ci regalano (perché di vero Dono si tratta), qualche consiglio e qualche attività per immaginare il nostro viaggio, vero o di fantasia con tutti gli ingredienti su misura per noi.

E allora non ci resta che dire… Grazie e Buon Viaggio a tutti noi!

Consiglio di lettura a cura di Pina Grossoni

Commento Marta Malacrida